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    Lago di Vico

    "Intorno al Lago di Vico"
    By Giasone 8 anni agoNo Comments
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    Il lago di Vico è un lago di origine vulcanica dell’Italia centrale situato nella provincia di Viterbo. Esso vanta il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani con i suoi 507 m s.l.m. Per le sue peculiari caratteristiche naturali, il comprensorio Vicano è incluso tra le aree di particolare valore naturalistico del Lazio e tra i biotopi di rilevante interesse naturalistico in Italia. È circondato dal complesso montuoso dei monti Cimini, in particolare è cinto dal monte Fogliano (965 m) e dal monte Venere (851 m). E’ parte della Riserva naturale Lago di Vico.

    Il lago è una Riserva Naturale ed area protetta sin dal 1982 e per tale motivo si è salvato dalla speculazione edilizia. Sono pochissime le abitazioni che si affacciano sul lago; esiste solo una piccola zona residenziale che è stata realizzata negli anni ’60-’70 che ricade nel Comune di Ronciglione. Secondo la leggenda ebbe origine dalla clava che Ercole infisse nel terreno per sfidare gli abitanti del luogo; nessuno riuscì a rimuoverla. Quando lo fece Ercole, sgorgò un enorme getto d’acqua che andò a riempire la valle formando così il lago. Il lago di Vico è in realtà il risultato della attività vulcanica ed è quello che meglio ha conservato la caratteristica forma che ne testimonia l’origine. Il lago ha avuto origine circa 100.000 anni fa in seguito al riempimento della caldera vulcanica.

    vico01Un territorio così ricco di diverse specie vegetali e di ambienti diversi fra loro consente lo sviluppo della vita a molte specie animali. L’ittiofauna, favorita dalla buona qualità delle acque, comprende specie autoctone (il luccio e la tinca) e specie alloctone (il coregone, il persico reale e l’agone). Numerosi gli anfibi come la rana verde, la raganella, il rospo comune e quello smeraldino; tra i rettili la natrice dal collare, la testuggine comune e il colubro d’Esculapio. Tra i mammiferi, scomparsa da non molti anni la lontra, sono presenti la nutria, la volpe, il tasso, il cinghiale, la martora, la puzzola e, sempre più raro, il gatto selvatico. Il punto di maggiore interesse e di richiamo per i visitatori è costituito dall’avifauna, assai varia data la presenza di ambienti diversi come il bosco, la palude, i prati umidi, i coltivi e lo specchio d’acqua. Sulle sponde o sul pelo dell’acqua sono osservabili molti uccelli acquatici, dalle folaghe, agli anatidi come il moriglione, la moretta, il germano reale, il fischione, la canapiglia, l’alzavola. Tra le altre specie lo svasso maggiore, simbolo della Riserva, gli aironi bianchi, quelli cinerei, la garzetta, il tarabusino, il porciglione, la sgarza ciuffetto, lo svasso piccolo e gli storni che a migliaia passano le notti invernali sui salici della ripa e sui canneti. vico03I rapaci annoverano il lanario (Falco biarmicus), il nibbio bruno, lo sparviero, la poiana, il gheppio, il falco di palude, il falco pellegrino. Nei boschi vivono rapaci notturni come il barbagianni, l’allocco, il gufo comune, la civetta, l’assiolo. Nel fitto dei boschi vivono anche picchi, ghiandaie, fringuelli, cinciarelle, upupe, scriccioli.

     

     

     

    La flora e la faggeta depressa

    In un raggio di poche centinaia di metri passiamo dalla faggeta al bosco di cerro, a quello di castagno, alle multiformi geometrie dei filari di noccioli, ai prati naturali, alla complessa vegetazione che copre le rive del lago.Questo rapido succedersi di diversi ambienti, offre uno spettacolo che cambia con il passare delle stagioni; le diverse fasi vegetative di ogni specie caratterizzano il panorama che cambia continuamente, ogni volta con un colore o una tonalità diversi.Il bosco attorno al lago è caratterizzato da faggi, querce, castagni, carpini, aceri e ornielli; nel sottobosco invece troviamo agrifoglio, pungitopo, daphne laureola, felci, narciso, scilla bifolia, anemoni, ciclamini, gigli e orchidee.Una gran parte del territorio della Riserva Naturale è coperto da boschi rigogliosi che si estendono per oltre 1000 ettari, con copertura uniforme. Una formazione boschiva tutta particolare è costituita dai castagneti da frutto, tipici del comprensorio dei Monti Cimini.

    Particolare_della_foresta_di_faggi_-_

    La presenza del faggio in questa zona è assai particolare, dato che qui scende a quote (530 m sul M. Venere) ben al di sotto del suo limite altitudinale inferiore nell’Appennino (faggeta depressa); ciò è dovuto alle condizioni climatiche locali favorevoli. Per il suo notevole interesse naturalistico e scientifico la faggeta del M. Venere è protetta nella sua integrità. Essa rappresenta una sorta di “relitto glaciale”. Poiché il faggio predilige zone fresche ed umide, la zona che ospita la faggeta depressa ha caratteristiche tali da ritenersi anomala rispetto alla quota di riferimento. Inoltre, in loc. Maggese-Pozzillo possiamo assistere ad un altro evento unico: l’abbinamento del faggio col pungitopo. Tutto ciò è reso possibile per effetto di una particolare inversione: il faggio è situato nella parte bassa ed elementi della macchia mediterranea sono situati nella parte alta.

    È proprio questa caratteristica che rende unico e irripetibile il comprensorio della Riserva Naturale del Lago di Vico.

     

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