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    Ariccia

    "Natale ai Castelli Romani"
    By Giasone 7 anni agoNo Comments
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    Ariccia, anticamente chiamata Riccia o La Riccia o

    Veduta di Ariccia

    Veduta di Ariccia

    semplicemente ‘A Riccia nei dialetti dei Castelli Romani) è un comune italiano di 19 128 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Ariccia è una delle località più conosciute e popolari dei Castelli Romani, sia per la rilevanza turistica del complesso monumentale chigiano e per l’importanza storica ed architettonica delle opere del Bernini che per l’importanza religiosa del santuario di Santa Maria di Galloro e, nell’epoca delle “gite fuori porta”, per le caratteristiche fraschette dove è possibile mangiare la tradizionale porchetta, simbolo gastronomico del comune.

     

    Santa Maria di Galloro

    Il santuario di Galloro è uno dei santuari mariani più importanti e frequentati del Lazio; inoltre, è schedato tra i monumenti architettonici del Lazio in virtù del contributo dato dal celebre architetto Gian Lorenzo Bernini alla progettazione di alcune sue parti. Il santuario, dedicato all’immagine miracolosa della Madonna di Galloro, venne costruito tra il 1624 ed il 1633, e il convento attiguo dal 1817 è affidato alla cura della Compagnia di Gesù. La facciata del santuario prospettava su un

    Santa Maria di Galloro

    Santa Maria di Galloro

    vasto piazzale, nel quale si svolgeva la fiera di Galloro; tuttavia, dopo la sistemazione della via Appia Nuova portata avanti sotto i pontificati di papa Gregorio XVI e di papa Pio IX, prospetta direttamente sulla trafficata strada statale 7 via Appia Nuova. Pare che il disegno della facciata sia opera di Gian Lorenzo Bernini: sicuramente la sua realizzazione si colloca nell’ambito dei lavori finanziati dai Chigi tra il 1661 ed il 1662.

    L’ampio interno si presenta a croce latina con cupola, ad unica navata con transetto su cui affacciano sei cappelle laterali. L’ultima campata della chiesa, con le due cappelle, venne aggiunta dopo il 1661, sotto il pontificato di papa Alessandro VII, dopo che i Chigi avevano acquistato il feudo di Ariccia dalla famiglia Savelli. Il progetto è attribuito al celebre architetto Gian Lorenzo Bernini: entrambe le cappelle aggiunte furono dedicate a santi appena proclamati da Alessandro VII. Infatti, la cappella di destra è dedicata a san Tommaso da Villanova, e vi è un quadro raffigurante il santo opera di Giacinto Gimignani; a sinistra, invece, la cappella è dedicata a san Francesco di Sales, e vi è una tela raffigurante il santo opera del Borgognone.

    L’altare maggiore, al centro del quale è incastonata l’immagine della Madonna di Galloro, venne realizzato nel 1630 grazie ai finanziamenti del cardinale vescovo della sede suburbicaria di Albano Carlo Emanuele Pio di Savoia; anche papa Clemente XI si preoccupò di far adornare di marmi l’altare, facendovi portare da Roma le reliquie di san Clemente I: la traslazione avvenne solennemente il 29 maggio 1716. La balaustra in marmo antistante il presbiterio è invece un’offerta di papa Benedetto XIV risalente al 1757. La cupola all’esterno è stata rivestita in piombo durante i lavori finanziati dai Chigi, tra il 1661 ed il 1663: all’interno, è opinione che le decorazioni siano opera di Gian Lorenzo Bernini.

     

    Palazzo Chigi

    Palazzo Chigi è un palazzo storico del centro storico di Ariccia. Il palazzo costituisce la quinta scenografica della monumentale piazza di Corte, progettata da Gian Lorenzo Bernini, ed è completato dal pittoresco Parco Chigi.

    Palazzo Chigi

    Palazzo Chigi

    La fabbrica del palazzo venne iniziata dai Savelli, signori di Ariccia dal 1423 al 1661, non appena entrarono in possesso del feudo.

    La residenza originaria dei feudatari ariccini era probabilmente situata nella struttura chiamata Palazzaccio, un edificio che al tempo dello storico Emanuele Lucidi, ovvero nel XVIII secolo, conservava tracce della trascorsa importanza, e che era ubicato nella zona denominata Gallinaro Nuovo.

    Dopo che il 20 luglio 1661 il cardinal Flavio ed i principi Mario ed Agostino Chigi acquistarono il feudo di Ariccia dal cardinale Paolo e dal principe Giulio Savelli per la somma di 358.000 scudi, i Chigi pensarono subito ad un piano di risanamento urbanistico dell’abitato, e nel 1664 chiamarono Gian Lorenzo Bernini per mettere mano al progetto della Collegiata e di piazza della Corte, oltre che del nuovo palazzo.

    I lavori del palazzo terminarono nel 1672, con la costruzione del corpo del palazzo adiacente a Porta Napoletana. Attorno al palazzo, già il cardinal Flavio Chigi si occupò di realizzare il vasto Parco Chigi. Nel 1672 avviene la prima assoluta di La sinceritа con la sinceritа, overo Il Tirinto di Bernardo Pasquini e nel 1673 Gl’inganni innocenti, ovvero L’Adalinda di Pietro Simone Agostini.

    Nel 1740 il principe Augusto Chigi impiegò 40.000 scudi per la costruzione dell’imponente Torrione Nuovo o Quarto Nuovo del palazzo, oggi adiacente al Ponte di Ariccia, perfettamente simmetrico all’altra ala più antica.

    Salone Giallorosso

    Salone Giallorosso

    Durante le vicende belliche legate alla Repubblica Romana (1798-1799), il Parco e il palazzo furono sconvolti dagli spostamenti delle truppe belligeranti. Anche durante la seconda guerra mondiale alcuni reparti dell’esercito alleato si accamparono all’interno del palazzo e del Parco, che venne aperto alla circolazione civile per sopperire al crollo del Ponte di Ariccia, bombardato il 1º febbraio 1944: in questa incursione aerea andò anche in rovina una parte del Torrione Nuovo.

    Nel 1962 il regista Luchino Visconti girò nel palazzo buona parte del film Il Gattopardo, tra cui la scena del dialogo tra Burt Lancaster ed Alain Delon.

    Fonte: www.wikipedia.com

    Categories:
      Approfondimenti, Castelli Romani
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