Comune: Caprarola
Provincia: Viterbo
Quota: 800 m
Longitudine Est: 0°16’13”5
Latitudine Nord: 42°20’30”1
Località: Monte Venere
Sviluppo planimetrico: 47 m
Dislivello: -8 m
Questa relazione descrive e inquadra geologicamente la principale cavità di origine vulcanica attualmente conosciuta nella Regione Lazio (è stata scoperta dal punto di vista speleologico in epoca recente e iscritta a Catasto solo nel 1996):
si tratta del Pozzo del Diavolo (La 1289), una piccola grotta che si apre ad 800 metri di quota, poco al di sotto della sommità del cono di Monte Venere (836 m), nel territorio del Comune di Caprarola (Viterbo), all’interno della Riserva naturale regionale del Lago di Vico. Seppure di dimensioni assai modeste (47 metri di sviluppo planimetrico e solo 8 di dislivello negativo), il Pozzo del Diavolo – alla sua unicità – aggiunge altri motivi di interesse legati sia ad importanti ritrovamenti archeologici, che all’approfondimento dello studio del distretto vulcanico Vicano e, più in generale, dei distretti vulcanici della Tuscia (Lazio settentrionale).
Il complesso vulcanico Vicano è stato attivo soprattutto nel Pleistocene (tra 800.000 e 90.000 anni fa); nell’ultima fase – tra 140.000 e 90.000 anni fa – l’attività eruttiva è stata condizionata dalla presenza delle acque lacustri che hanno dato vita a tremende eruzioni idromagmatiche che si sono concluse proprio con l’edificazione del cono di Monte Venere, dove è ubicata la grotta.
All’interno del Pozzo del Diavolo, tra il terriccio e i massi di crollo, sono stati rinvenuti numerosi frammenti di vasi ceramici del Neolitico la cui tipologia, data l’originalità dei reperti, è stata definita “aspetto di Monte Venere”. Successive analisi al Carbonio 14 hanno datato l’età degli strati tra 4.000 e 5.000 anni fa. Queste testimonianze hanno fatto ipotizzare che il Pozzo del Diavolo – complice l’aurea di mistero del luogo – sia stato sede di un antico culto: nei vasi venivano deposte le offerte per le divinità. Ancora oggi esponenti di movimenti esoterici tengono nella zona raduni di raccoglimento e meditazione. Attualmente il Monte Venere – e con esso la grotta – è salvaguardato dalla Riserva naturale del Lago di Vico, istituita dalla Regione Lazio nel 1982 e ampliata nel 1985 sino a coprire una superficie di 3.300 et.
La leggenda narra che Ercole, per sfidare gli abitanti del luogo, abbia conficcato la sua clava nel punto in cui ora c’è il Pozzo del Diavolo. Da quel buco fuoriuscì, poi, dell’acqua, quella che scendendo a valle ha formato il lago di Vico.
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