Castel Gandolfo è un comune italiano di 8 967 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale, nell’area dei Castelli Romani, nel Lazio.
La città è conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva dei papi, alla quale fanno corona molte altre residenze estive, ville e villini edificati a partire dal XVII secolo. Il suo territorio include quasi tutto l’arco costiero del Lago Albano.Vi sono inoltre vari luoghi di interesse archeologico, tra cui vanno ricordati l’Emissario del Lago Albano ed i resti della villa albana di Domiziano, nonché naturalistico, dato che la zona è inclusa nel perimetro del Parco regionale dei Castelli Romani. Non mancano infine punti di interesse artistico, come la collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova, edificata da Gian Lorenzo Bernini.
È incluso e tutelato dal Parco Regionale dei Castelli Romani, costituito nel 1984. Il suolo è nella schiacciante totalità composto da terreni di origine vulcaniche, con prevalenza di materiali come peperino, tufo e pozzolana.
Il Palazzo Pontificio
Il Palazzo Pontificio (o Palazzo Apostolico) di Castel Gandolfo è un museo appartenente alla Chiesa cattolica. In passato è stato una residenza papale suburbana. Esso si trova all’interno della zona extraterritoriale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, sui Colli Albani, circa venti chilometri a sud di Roma.
L’extraterritorialità delle Ville Pontificie, frequentate per la villeggiatura dai papi fin dai tempi di Urbano VIII, è stata riconosciuta con i Patti Lateranensi nel 1929. I pontefici erano soliti recarsi a Castel Gandolfo almeno una volta l’anno, d’estate.
Il palazzo è parte integrante dell’area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie. Acquisito dalla Camera Apostolica nel luglio 1596 e incorporato come patrimonio inalienabile della Santa Sede il 27 maggio 1604, il territorio di Castel Gandolfo fu prescelto come luogo di villeggiatura da molti papi, a cominciare da Urbano VIII che, subito dopo la sua elezione a pontefice (1623), diede avvio alla costruzione di un edificio sul sito della villa romana dell’imperatore Domiziano, probabilmente sorta a sua volta sull’acropoli dell’antica Alba Longa.
Il progetto del palazzo pontificio (il suburbano recesso, come venne allora chiamato) fu affidato a Carlo Maderno che lo realizzò con l’aiuto dei suoi assistenti Bartolomeo Breccioli e Domenico Castelli (1629). Benché promotore della sua costruzione, Urbano VIII non vi abitò mai preferendo risiedere nella vicina Villa Barberini, appartenente al nipote Taddeo Barberini. Il primo pontefice a villeggiarvi fu dunque il senese Alessandro VII, che completò l’edificio con la facciata principale e l’ala occidentale, cui contribuì anche Gian Lorenzo Bernini.
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